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Cos'è il ponte termico

Per ponte termico si intende una zona limitata dell’involucro edilizio con una densità di flusso termico maggiore rispetto al resto della parete, creando una superficie più fredda (in inverno).

Perchè è importante correggere il ponte termico

La cura con cui si corregge un ponte termico è direttamente proporzionale alla classe energetica che si vuole raggiungere. Se in un vecchio edificio poco isolato con dei vecchi infissi il ponte termico incide poco sul bilancio energetico, in un edificio ad alte prestazioni energetiche il ponte termico incide tantissimo. Non è importante solo per un problema energetico, è importante anche per la comparsa di muffa.

L’aria ha la capacità di contenere al suo interno del vapore acqueo. Più la temperatura è alta, più riesce a contenere acqua al suo interno senza “creare goccioline”. Quando quest’acqua tocca una superficie più fredda, fa condensare l’acqua al suo interno dando la possibilità alle muffe di crescere. E’ lo stesso principio di una bottiglia d’acqua fredda in estate. L’aria, essendo più calda, riesce a contenere più acqua al suo interno. Lambendo la bottiglia fredda, l’acqua contenuta nell’aria condensa e crea delle gocce d’acqua.

Come si correggono i ponti termici

I ponti termici si correggono, principalmente, in due modi. 

  1. “Avvolgendo” il ponte termico con un materiale isolante (cappotto) In modo da alzare la temperatura minima e quindi evitare che l’acqua condensi
  2. Abbassando l’acqua contenuta all’interno delle abitazioni favorendo il ricambio d’aria con l’esterno o, in casi particolari, con un deumidificatore
Il cappotto in edifici già esistenti ha bisogno di una corretta progettazione per garantire, dove possibile, una temperatura uniforme. In una nuova abitazione i ponti termici possono tutti essere eliminati.
Con le attività quotidiane, in ogni casa, si genera del vapore che va a distribuirsi nell’aria di casa. Basti pensare a quando cuciniamo, a quando facciamo la doccia o il bagno, a noi stessi tramite il sudore. L’acqua all’interno dell’aria, facilmente, raggiunge il 70% della quantità massima che l’aria può contenere (la U.R. che trovate nei termometri di casa). Questa va eliminata e riportata ad un valore del 50% sia per mantenere una qualità dell’aria elevata, sia per evitare la formazione di muffa.

Esempio di stratigrafia con intonaco esterno ed interno, 2 file di forati da 8 cm e cappotto esterno in polistirolo da 4 cm

Esempio di stratigrafia con intonaco esterno ed interno, 2 file di forati da 8 cm e cappotto esterno in polistirolo da 20 cm

I indica l’interno con temperatura di 21°C ed e è l’esterno calcolato a Torino in gennaio con 1,2°C e un U.R. di 83,5%. I calcoli sono stati fatti con IRIS 4.1.2.1.

Faremo variare l’umidità relativa interna dal 70% al 50% e vedremo come le temperature rimarranno uguali ma l’umidità all’interno dei materiali cambierà.

Temperatura ed umidità con cappotto da 4 cm

U.R. 70%

U.R. 50%

U.R. 70%

U.R. 50%

Temperatura ed umidità con cappotto da 20 cm

U.R. 70%

U.R. 50%

U.R. 70%

U.R. 50%

Come potrete notare, la sola sostituzione del cappotto non ha risolto il problema della muffa (anche se migliorato) ma solo un’abbassamento dell’umidità relativa interna ha prodotto i risultati sperati.